Il c/c dell’amore familiare
Posté par atempodiblog le 29 août 2008
IL CONTO CORRENTE DELL’AMORE FAMILIARE
di Bruno Ferrero
« Alla Sera, quando sono a letto mi tiro la coperta sulla testa e immagino di essere morto », confessa un ragazzo.
« Già estenuata dall’ufficio, appena entro in casa mi piomba addosso la valanga domestica: cena da preparare, frigo mezzo vuoto, lavare, stirare, fare i compiti ai figli. Ho solo voglia di strillare. », ammette una donna.
« Il mio lavoro è duro. ma a casa è peggio. Qualunque cosa si conquista con snervanti contrattazioni e urlate varie. Mia moglie si lamenta di tutto. Se non fossi il padre scapperei di casa », dice un uomo.
Le ore serali della famiglia sono spesso un coktail pericoloso di irritazioni, frustrazioni e stanchezze varie. Il rischio è che la famiglia svuoti il deposito di pazienza comprensione, condivisione e amore che ne alimenta la vita. Ci può aiutare un pizzico di immaginazione. E’ come se ogni famiglia possedesse un conto corrente d’amore a cui tutti i componenti possono attingere per sopravvivere. Un conto bancario in rosso crea una motivata apprensione. Il conto corrente familiare rischia di prosciugarsi perché si effettuano troppi « prelievi » e pochi « depositi ».
I depositi sono tutti i comportamenti che accrescono il capitale d’amore e di confidenza, i prelievi sono i comportamenti che sottraggono fiducia, pace, la capacità di risolvere insieme i problemi e la « voglia di stare insieme ».
Chi, agendo in manieri rude e scortese, umilia le persone, manca di rispetto, critica e si lamenta senza posa, non mantiene gli impegni presi, si esprime sempre urlando, serba rancore e scarica in casa il nervosismo della « sua » giornata, opera consistenti sottrazioni dal patrimonio d’amore della famiglia.
Chi ha un saldo del conto corrente postale in attivo gode di una comunicazione familiare facile e soddisfacente. Chi ha il conto corrente in rosso è come se camminasse su un campo minato. Deve sempre stare in guardia, pesare ogni parola e anche le sue migliori intenzioni sono mal interpretate.
Il primo versamento riguarda la gentilezza. I piccoli niente che si fanno ogni giorno con tenerezza non sono niente. Le piccole attenzioni sono essenziali per creare un clima di fiducia e di amore reciproco. « Qualche volta arrivo a casa e trovo la mia cameretta ordinata e pulita, con un biglietto sul cuscino che dice: Bacioni, la tua fata. Capisco che la mamma lo ha fatto perché sa che passo un momentaccio. Allora entro in camera dicendo semplicemente: « Grazie, grazie, grazie! », racconta una ragazza.
Ci sono persone che cucinano, lavano, stirano per altre persone per anni e non si sono mai sentite dire grazie. E’ una di quelle paroline, con per favore, scusami, posso aiutarti?, prego, che possono provocare effetti miracolosi.
Ci sono mille modi per essere gentili. Moglie e marito devono rispolverare spesso i « rituali romantici »: biglietti d’auguri, un mazzo di fiori, una scatola di cioccolatini, un abbraccio anche se non è Natale, ascoltare musica insieme. E soprattutto: guardarsi mentre ci si parla, evitare di interrompere o finire le frasi al posto dell’altro, aiutarsi nei lavori domestici, telefonare per dire che si è in ritardo, o semplicemente per dire » ti amo ».
I figli hanno bisogno di diversivi piacevoli e piccole sorprese; tutti di carezze quotidiane. Sono nei gesti, nelle parole, negli sguardi, nell’atmosfera. Per sopravvivere abbiamo bisogno di ricevere dagli altri un nutrimento affettivo, comunque si presenti.
Non dimenticate mai che amare è un verbo. E’ troppo facile lamentarsi con frasi del tipo: « L’amore non c’è più ». Amare è un atto di volontà. L’amore sentimento è il frutto del verbo amare. Amare significa ascoltare, comprendere, apprezzare, valorizzare. E’ importante adottare una strategia basata su iniezioni di prestigio. Sono il miglior ricostituente familiare.
Tutti i bambini hanno bisogno di essere aiutati e incoraggiati a diventare responsabili. Disciplina significa essere responsabili del proprio comportamento e capaci di comprendere le esigenze degli altri. La lode è un’esigenza fondamentale degli esseri umani. Se manca nessuno dà il meglio di sé. Al contrario se c’è, tutti lo fanno, e di buon grado. Hai un aspetto stupendo, Il pranzo è stato indimenticabile! Sei una cannonata!: pensate all’effetto che parole simili o un braccio attorno alle spalle, un abbraccio, possono avere su voi, sugli altri, e soprattutto su bambini piccoli. Loro hanno bisogno di parole che li approvino e li incoraggino, di complimenti, di vedersi apprezzati per le cose che fanno bene, o anche solo per il fatto di essere quello che sono. Non esagerate con le lodi, ma usatele. Non serve pensarle. Occorre farle sentire.
Interessatevi positivamente. Cioè consigliate, indirizzate, aiutate i figli ad avere il senso delle priorità e delle proporzioni, fate sentire che siete al loro fianco nelle difficoltà. I « versamenti » d’amore, secondo la saggezza di Don Bosco, funzionano costruttivamente: « Essendo amati in quelle cose che loro piacciono, imparino a vedere l’amore in quelle cose che naturalmente loro piacciono poco; quali sono la disciplina, lo studio. e queste cose imparino a farle con slancio e amore« .
Abituatevi a chiedere scusa. Alcuni genitori pensano che chiedere scusa vanifichi la loro autorità: in realtà, facendolo, mostrano rispetto per i sentimenti del bambino. Scusandosi, i genitori ammettono che tutti possono sbagliare e che non c’è niente di male a riconoscerlo.
Verificate spesso il vostro conto corrente dell’amore familiare. Fate di tutto perché sia sempre attivo. Se mai capitassero degli incidenti di percorso, la « riserva d’amore » sarà la vostra salvezza.
tratto da « Salesiani di Don Bosco » – sdb.org
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