Storia del Santo Rosario
Posté par atempodiblog le 15 juin 2008
Se con certezza possiamo collocare l’origine del rosario nella sua forma attuale, anche come nucleo originale, nel XII secolo in Occidente, restano molte le controversie storiografiche intorno alla sua preistoria. Accanto, infatti, all’antica ipotesi per cui i crociati avrebbero adattato alla preghiera cristiana una pratica di origine orientale, consistente nell’abitudine del mondo islamico di recitare in sequenze reiterate, servendosi di apposite catenelle di semi, i novantanove nomi di Allah, ne esiste un’altra secondo la quale già i Padri del Deserto, nei secoli III e IV dopo Cristo, avrebbero utilizzato stringhe o cordicelle per contare le proprie preghiere ripetute.In ogni caso, è all’inizio del XII secolo che si diffonde in Occidente, accanto alla litanica ripetizione del Pater per 150 volte, quella dell’Ave Maria. I due salteri dei Pater e delle Ave (così chiamati perché le due preghiere vengono contate e ripetute analogamente al canto dei salmi, trama di ogni celebrazione cristiana) sono prescritti ai monaci illetterati e a laici devoti in sostituzione al salterio davidico, vengono inizialmente suddivisi in tre cinquantine e recitati a scadenze diurne, quasi come una liturgia delle ore.
Nel XIV secolo il certosino Enrico di Kalkar opera un’ulteriore modifica al salterio delle Ave, dividendolo in 15 decine e inserendo la recita del Pater tra una decina e l’altra. Ma è solo nel XV secolo che si incomincia a coniugare la recita delle Ave con il riferimento verbale ed esplicito ai principali avvenimenti raccontati dal Vangelo, in particolare per i contributi di Adolfo di Essen e Domenico di Prussia.
Proprio quest’ultimo, certosino di Colonia, negli anni tra il 1410 e il 1439 propone ai fedeli un salterio mariano con 50 clausole o ritornelli mnemonici su vita, passione, morte e glorificazione di Cristo a chiusura delle 50 Ave, dando il via a un proliferare di tentativi di riforma del cosiddetto « salterio di Maria » da ora chiamato anche « rosario » e in alcuni luoghi « corona », ovvero « piccolo serto ».
Il domenicano bretone Alain de la Roche inaugura una nuova fase della propagazione di questa pratica devozionale. Dà diffusione, infatti, alla tradizione della Chiesa secondo la quale il santo rosario sarebbe stato ispirato a san Domenico per convertire gli eretici albigesi e i peccatori direttamente dalla Santa Vergine a lui apparsa e ripropone la meditazione dei misteri in una triplice partitura (incarnazione, passione e morte di Cristo, gloria di Cristo e di Maria). Egli, inoltre, nel 1470 fonda a Douai la Confraternita del salterio della Beata Vergine Maria, i cui membri hanno l’obbligo della recita quotidiana del rosario, sollecitando così, a partire dalla Germania, la nascita di nuove e numerose confraternite mariane in tutta Europa.
I primi documenti pontifici sul rosario riguardano proprio i privilegi e le indulgenze concesse da papa Sisto IV a queste confraternite, integrate un po’ alla volta dall’ordine dei frati predicatori.
Nel 1521 il domenicano Alberto da Castello riduce il numero dei misteri scegliendone 15 principali e solo nel 1569, con la bolla « Consueverunt romani Pontifices », papa Pio V consacra definitivamente la pratica del rosario in questa forma così semplificata, sostanzialmente non dissimile da quella in uso oggi.
Nel 1572 lo stesso Pontefice, canonizzato nel 1712, istituisce con la bolla « Salvatoris Domini » la celebrazione liturgica di Nostra Signora della Vittoria, nella convinzione del possente intervento di Maria del Rosario a favore delle forze navali cristiane contro la flotta turca, distrutta nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571. Nell’anno successivo, portando a compimento l’opera del predecessore, papa Gregorio XIII con la bolla « Monet Apostolus » istituisce la festa solenne del rosario, inserendola nel calendario liturgico alla prima domenica di ottobre.
Fonte: Acquaviva 2000
Giovanni Paolo II° disse: “il Rosario è la mia preghiera prediletta”, aggiungendo, “noi durante il Rosario guardiamo a Gesù con gli occhi di Maria”. Il Rosario è una preghiera cristologia e mediante questa la Madonna assolve il suo compito di ancella del Signore.
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