13 maggio 1917: A Fatima appare la Madonna. Il 13 maggio del 1981, a piazza S. Pietro, il Papa subisce un attentato. Si salva per miracolo grazie ad una strana deviazione della pallottola. Alì Agca non si spiega come può aver fallito;
25 marzo 1984: Il Papa consacra il Mondo e la Russia al Cuore Immacolato di Maria (così come richiesto dalla stessa Madonna a Fatima il 13 luglio 1917) dopo averci provato nel passato più volte (l’8 dicembre 1981, il 13 maggio 1982, e nel 1983). La cerimonia difatti va celebrata in accordo con tutti i vescovi del pianeta che nello stesso momento effettuano la stessa cosa.
13 maggio 1984: L’arsenale russo di Severomorsk, nel Mare del Nord, esplode inspiegabilmente (anniversario dell’apparizione di Fatima e dell’attentato al Papa);
8 dicembre 1991: Avviene l’atto di liquidazione dell’URSS che diventa così CSI (l’8 dicembre è la festa dell’Immacolata Concezione);
25 dicembre 1991: Viene ammainata la bandiera rossa (il 25 dicembre è il giorno della nascita di Gesù). Finisce la più grande dittatura di tutti i tempi, come implosa in se stessa, senza spargimenti di sangue;
26 giugno 1981: A Medjugorje Maria appare in lacrime davanti una croce scura e dice: « Pace, pace, pace! Soltanto pace! Riconciliatevi con Dio e tra di voi! ». Dieci anni dopo, il 26 giugno 1991, scoppia la guerra in Jugoslavia.
2 febbraio 1995: A Civitavecchia una statuetta della Madonna, portata da Medjugorje, piange sangue di uomo. Era usanza a Gerusalemme che i neonati venivano presentati al Tempio e la madre veniva purificata. Il 2 febbraio di qualche secolo fa fu la volta di Gesù e Maria di seguire questa usanza. In quell’occasione, per la prima volta, Gesù venne riconosciuto come Messia.
La consacrazione della Russia e le immediate conseguenze
In un mondo dove tre indizi fanno una prova, ma dove molto spesso ne basta soltanto uno, questi dati ai molti, purtroppo, non dicono nulla.
«La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore, Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.»
«Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate; infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace.»
La primavera del 1984 segnava l’inizio di un periodo davvero catastrofico per l’Urss.
Il 13 maggio 1984 saltava in aria l’arsenale di Severomorsk sul mare del nord. Con questa esplosione la speranza di vittoria sovietica in un conflitto nucleare – dato per imminente – veniva vanificata. Senza quell’apparato missilistico che controllava l‘Atlantico, l’Urss non aveva più alcuna speranza di prevalere sugli avversari. Per questo ogni opzione militare fu abbandonata.
La notte del 26 aprile 1986, esplodeva il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl. Era il più grave disastro ambientale della storia dell’umanità che avrebbe causato in quei mesi e negli anni successivi la morte di migliaia di persone (secondo l’Onu circa 7000). Venne rilasciata nell’atmosfera una quantità di radiazioni superiore a quella di tutti gli esperimenti nucleari messi assieme mai condotti nel mondo. Quello stesso anno, in ottobre, un sommergibile russo affondò nell’Atlantico, trascinando con sé due reattori nucleari e 32 testate nucleari.
Tre anni dopo, il 7 aprile 1989, 42 marinai sovietici morirono nel naufragio di un sottomarino nucleare nel Mar di Norvegia dopo lo scatenarsi di un terribile incendio causato da un’esplosione. A bordo del sommergibile c’erano due siluri muniti di cariche nucleari.
Intanto in Romania, il 22 dicembre 1989, il dittatore comunista Nicolae Ceausescu e sua moglie, dopo essere stati contestati dalla folla durante un incontro a Bucarest, fuggivano precipitosamente in elicottero. Saranno arrestati il 25 dicembre (giorno di Natale!), sottoposti a processo sommario e poi messi a morte. La velocità con cui si svilupparono gli eventi nel Paese alla fine del dicembre 1989 fu a dir poco sorprendente, tanto che tutti gli osservatori politici, sia in occidente che in oriente, ne rimasero sgomenti.
«la Russia…spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati»: gli « errori » che la Russia avrebbe sparso nel mondo non erano altro che il comunismo, che di lì a poco dalla Russia sarebbe dilagato in tutto il mondo causando persecuzioni ai cristiani e insanguinando molte nazioni.
L’U.R.S.S. nel 1950
I Bolscevichi (comunisti) presero il potere in Russia il 7 novembre 1917 dopo la cosiddetta « Rivoluzione di Ottobre » iniziata il 25 ottobre 1917 (cioè pochi giorni dopo la fine delle apparizioni di Fatima). Alla fine della Seconda Guerra Mondiale (fra il 1945 e il ‘49) il comunismo si era ormai instaurato in Albania, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Ungheria, Germania Orientale, Polonia, mentre Lettonia, Estonia e Lituania erano state direttamente annesse dall’Unione Sovietica nel 1940. Le forze sovietiche avevano occupato tutti questi paesi tranne la Jugoslavia dove Josip Tito riuscì in qualche modo a mantenere il controllo della regione. Le persecuzioni alla Chiesa in questo paese iniziarono non appena Tito andò al potere. Centinaia di membri del clero vennero uccisi o deportati nei campi di lavoro, fra questi anche vescovi cattolici e ortodossi. Vi furono per tanti anni pesanti persecuzioni anche in Cecoslovacchia, Romania, Ungheria, Bulgaria, Polonia e un po’ in tutti i paesi del blocco sovietico.
Le persecuzioni contro i cristiani causarono nei primi decenni del regime comunista più martiri che in tutti i secoli precedenti messi assieme. Solo nella Chiesa Ortodossa russa fra gli anni ‘20 e ‘30, circa 50.000 persone fra preti e monaci morirono martiri per essersi rifiutate di rinnegare la loro fede. Si stima che il numero di membri del clero e di religiosi di tutte le confessioni cristiane martirizzati dai comunisti si aggiri attorno a 140.000.
Solo Lenin, nell’arco di 5 anni pare che abbia fatto uccidere non meno di 1200 sacerdoti e 28 vescovi.
Stalin già nel 1930 aveva chiuso metà delle chiese di Mosca e tutti i monasteri dell’Ucraina. Un gran numero di icone religiose venne fatto bruciare. Venne soppressa la Domenica e gli operai venivano costretti a firmare una dichiarazione di apostasia e di odio contro Dio, senza la quale non ottenevano le tessere con cui venivano assegnati cibo, vestiti e alloggio.
Nel periodo delle purghe staliniane (1934-39) milioni di persone morirono nei gulag sovietici. Si stima che fra il 1935 e il ‘41 più di 19 milioni di persone siano state arrestate da Stalin. Meno della metà di questi venne passata per le armi subito, il resto morì nei gulag della Siberia.
Regimi più o meno comunisti esistono ancora oggi in Cina, Corea del Nord, Laos, Vietnam e a Cuba. La Cina cadde in mano ai comunisti nel 1949, dopo che i precedenti governanti furono mandati in esilio nell’isola di Taiwan. In Cina molti milioni di persone che si erano opposte all’affermarsi del comunismo furono uccise. Il Vietnam del Nord cadde nel 1954; più tardi anche il Sud cadde in mano ai comunisti, dopo che gli Stati Uniti avevano lasciato il paese nel 1975. La Corea del Nord divenne uno stato comunista il 1 maggio 1948 in seguito all’occupazione sovietica. Il 25 giugno 1950, forze comuniste nordcoreane violarono il confine con la Corea del Sud, dando così inizio alla guerra di Corea (1950-1953).
Cuba cadde sotto il dominio comunista quando Fidel Castro assunse il controllo del governo il 1 gennaio 1959. Nel 1961, dopo che Cuba fu ufficialmente dichiarata uno stato socialista, 350 scuole cattoliche vennero nazionalizzate. 136 sacerdoti furono espulsi e la Chiesa da allora è stata sottoposta a severe restrizioni e molte persone hanno cessato la pratica della fede cattolica.
All’inizio del 1960 si stimava che 900 milioni di persone, più di 1/3 della popolazione mondiale, fossero dominate da regimi comunisti.
Fonte: madonnadimedju