• Accueil
  • > Archives pour le Dimanche 15 juin 2008

YouTube o non conti un tube

Posté par atempodiblog le 15 juin 2008

 YouTube o non conti un tube dans Articoli di Giornali e News youtubehs0
Immagine: televisionando.it

Due ragazzini milanesi hanno preso a fucilate un tram per mettere la scena su YouTube. Prima di uscire di casa col giubbotto antiproiettile e salire sui mezzi pubblici strisciando come marines, può esserci utile un breve viaggio dentro la zucca dei giovani pistoleri. Al pari dei fratelli maggiori, anch’essi sognano di emergere dalla massa informe. Ma invece di puntare sulla televisione, che resta una cuccagna per pochi Amici, preferiscono utilizzare il web. Quello sterminato pagliaio, ricolmo d’aghi di ogni risma e colore, dove è molto facile entrare ma complicatissimo farsi notare.

Su YouTube planano migliaia di immagini all’ora: chiunque possieda un telefonino e un computer ha accesso al regno della Visibilità. Ma un conto è spedire il proprio filmato, un altro convincere gli altri a guardarlo. Servono imprese impossibili: scalare l’Everest in mutande o recitare a memoria la Divina Commedia su una gamba sola. E poiché le imprese impossibili richiedono tempo, preparazione e fatica, quasi tutti sterzano sulla scorciatoia della volgarità e della violenza.

Affacciarsi al davanzale di casa per sparare proiettili di gomma su un tram ferendo lievemente un pensionato è una di quelle bravate che costano poco sforzo e attraggono ancora molta attenzione. Purtroppo anche quella di chi adesso andrà su YouTube a sbirciare il filmato. Vi scongiuro: non fatelo. In questa repubblica fondata sull’audience, l’unico sistema per scoraggiare gli esibizionisti consiste nel cedere alla tentazione di ignorarli.

di Massimo Gramellini

Publié dans Articoli di Giornali e News, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Come Maria

Posté par atempodiblog le 15 juin 2008

Una notte ho fatto un sogno splendido. Vidi una strada lunga, una strada che si snodava dalla terra e saliva su nell’aria, fino a perdersi tra le nuvole, diretta in cielo. Ma non era una strada comoda, anzi era una strada piena di ostacoli, cosparsa di chiodi arrugginiti, pietre taglienti e appuntite, pezzi di vetro. La gente camminava su quella strada a piedi scalzi. I chiodi si conficcavano nella carne, molti avevano i piedi sanguinanti. Le persone però non desistevano: volevano arrivare in cielo. Ma ogni passo costava sofferenza e il cammino era lento e penoso. Ma poi, nel mio sogno, vidi Gesù che avanzava. Era anche lui a piedi scalzi. Camminava lentamente, ma in modo risoluto. E neppure una volta si ferì i piedi.
Gesù saliva e saliva. Finalmente giunse al cielo e là si sedette su un grande trono dorato. Guardava in giù, verso quelli che si sforzavano di salire. Con lo sguardo e i gesti li incoraggiava. Subito dopo di lui, avanzava Maria, la sua mamma.
Maria camminava ancora più veloce di Gesù.
Sapete perché? Metteva i suoi piedi nelle impronte lasciate da Gesù. Così arrivò presto accanto a suo Figlio, che la fece sedere su una grande poltrona alla sua destra.
Anche Maria si mise ad incoraggiare quelli che stavano salendo e invitava anche loro a camminare nelle orme lasciate da Gesù, come aveva fatto lei.
Gli uomini più saggi facevano proprio così e procedevano spediti verso il cielo. Gli altri si lamentavano per le ferite, si fermavano spesso, qualche volta desistevano del tutto e si accasciavano sul bordo della strada sopraffatti dalla tristezza.

Una mattina un professore di cardiologia condusse gli alunni al laboratorio di anatomia umana dell’Università.
Stavano osservando alcuni organi, quando notarono un cuore smisuratamente grande.
Il professore chiese ai ragazzi se sapevano dire a chi fosse appartenuto, intendendo quale malattia avesse causato la morte di quella persona.
« Io lo so » disse un ragazzo, in tono molto serio. « Era il cuore di una madre ».

di Bruno Ferrero – A volte basta un raggio di sole

Publié dans Don Bruno Ferrero, Racconti e storielle | Pas de Commentaire »

Un’Unione senza Dio

Posté par atempodiblog le 15 juin 2008

Intervista a Marcello Pera

« Visto? Non sta in piedi un’Unione senza Dio »

Siamo di fronte al suicidio di una Costituzione troppo lontana dai popoli e dalle società europee…


E’ la vendetta cristiana, la storica risposta dei credenti all’Europa senza Dio». Il no irlandese al trattato di Lisbona è «l’inevitabile reazione alla cancellazione delle radici cristiane dalla Costituzione e alle eurodirettive, prive di legittimazione democratica, che stravolgono le legislazioni nazionali sui temi bioetici», attacca il senatore «teocon» del Pdl, Marcello Pera.
«Questa Ue è morta perché stata abbandonata dai popoli e ora solo Benedetto XVI può dare un’identità al vecchio continente – sostiene l’ex presidente del Senato e coautore del libro papale “Senza radici: Europa, relativismo, cristianesimo, islam” – Il cattolicissimo popolo d’Irlanda ha avvertito l’estraneità di un’Europa burocratica e astratta che nega duemila anni di cristianesimo»

Perché la cattolica Irlanda affossa l’Ue?
«Siamo di fronte al suicidio di una Costituzione troppo lontana dai popoli e dalle società europee. Sta crollando un’architettura barocca con espressioni bizantine indecifrabili per gli stessi parlamentari e ignote ai cittadini. E’ l’ineluttabile implosione di un mostro gigantesco e privo di significato che impone restrizioni, rispetto di patti, vincoli, parametri astrusi ma poi lascia soli i governi sulla sicurezza e l’integrazione. I cattolici irlandesi si sono ribellati ad un’Europa che nella Costituzione mette al bando Dio per orientare verso l’anarchia del relativismo le legislazione nazionali sui temi eticamente sensibili (adozioni ai gay, eutanasia, aborto, “provetta selvaggia”)».

Una rivolta cristiana ai “senza Dio” di Bruxelles e Strasburgo?
«La legislazione bioetica in paesi cattolici come l’Irlanda e l’Italia viene importata dall’Europa e sfugge al controllo democratico. Delle corti europee che decidono della nostra vita nessuno sa nulla, non hanno rapporto con la popolazione. Sono organismi di giustizia che legiferano in modo troppo autonomo sulla base di testi ignoti e le loro decisioni piombano sulle nostre teste. Ormai sono il cavallo di Troia per introdurre all’interno degli Stati la gran parte della legislazione bioetica. Dell’Europarlamento nessuno conosce la funzione. E’ eletto ma non è terreno di scontro politico, non è niente. l’intera Ue è una costruzione complicata, remota, ostile che incombe sulla gente scegliendo tutto sulla vita umana dal concepimento alla fine naturale. E poi non riesce a proteggermi dal vicino di casa».

E’ colpa della «cacciata» di Dio dalla Costituzione?
«Sì. Il giorno infausto in cui ha deciso programmaticamente di eliminare Dio, l’Europa si è condannata all’inesistenza, cioè ad essere priva di un popolo, di una storia, di un’identità europei. Senza Dio l’Europa non si unifica. Lo hanno ben capito gli irlandesi, tradizionalmente attenti alle leggi e gelosi della loro insularità. Oggi sprofonda un’Europa atea, nemica che esibisce il volto minaccioso di veti inconcepibili, impone medicine amare, pretende di azzerare i valori non negoziabili. Adesso l’ipocrisia è finita: l’Ue ha fallito. Anche in Italia serve il coraggio di dire “no,basta” e ricominciare da un’altra parte».

Da dove?
«Dai temi etici posti da Benedetto XVI, l’unico grande leader di statura e livello europei. Solo Papa Ratzinger può unificare l’Europa.
In assenza di un’adeguata classe politica, Benedetto XVI è diventato il vero punto di riferimento dei popoli e l’autentico artefice dell’identità europea. in Irlanda e altrove la gente segue lui. Da Benedetto XVI i cittadini europei traggono identità, dai politici il nulla. Per questo seguono il Papa e affossano l’Ue.
L’Unione ce l’ha con la Chiesa (e con coloro che su questioni come l’omofobia e il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto ne condividono la posizione) perchè è la punta avanzata del laicismo europeo. E’ sull’odio contro la Chiesa e l’apostasia del cristianesimo che oggi si basa l’Europa».

di Giacomo Galeazzi
La Stampa 14 giugno 2008

Tratta da fattisentire.net

Publié dans Articoli di Giornali e News | Pas de Commentaire »

Due segreti per raggiungere la santità

Posté par atempodiblog le 15 juin 2008

Due segreti per raggiungere la santità dans Maria Valtorta mariavaltorta

Dice Gesù:
«Uno dei segreti per raggiungere la santità è questo: non mai distogliere la mente da un pensiero che deve reggere tutta la vita: Dio. Il pensiero di Dio deve essere come la nota su cui tutto il canto dell’anima s’intona.

L’anima, per non sbagliare e per non distrarsi deve tenere l’occhio dello spirito sempre fisso in Dio. Parlare, lavorare, camminare, ma l’occhio mentale non deve perdere di vista Iddio.

Secondo punto per raggiungere la santità: non perdere mai la fede nel Signore. Qualunque cosa avvenga, credere che avviene per bontà di Dio. Se è cosa penosa, anche cattiva, e perciò voluta da forze estranee a Dio, pensare che Dio la permette per bontà.

Le anime che sanno vedere Dio ovunque, sanno anche cambiare tutte le cose in moneta eterna. Le cose cattive sono monete fuori corso. Ma se le sapete trattare come si deve, esse divengono legali e vi acquistano il Regno eterno.

Sta a voi rendere buono ciò che non è buono; fare delle prove, tentazioni, disgrazie — che fanno rovinare del tutto anime già crollanti — tanti puntelli e fondamenta per edificare il tempio che non muore. Il tempio di Dio in voi al presente, il tempio della beatitudine nel futuro, nel mio Regno».

Da « I quaderni del 1943″ di Maria Valtorta

Publié dans Maria Valtorta | Pas de Commentaire »

L’incidenza delle date nei piani di Dio

Posté par atempodiblog le 15 juin 2008

13 maggio 1917: A Fatima appare la Madonna. Il 13 maggio del 1981, a piazza S. Pietro, il Papa subisce un attentato. Si salva per miracolo grazie ad una strana deviazione della pallottola. Alì Agca non si spiega come può aver fallito;

25 marzo 1984: Il Papa consacra il Mondo e la Russia al Cuore Immacolato di Maria (così come richiesto dalla stessa Madonna a Fatima il 13 luglio 1917) dopo averci provato nel passato più volte (l’8 dicembre 1981, il 13 maggio 1982, e nel 1983). La cerimonia difatti va celebrata in accordo con tutti i vescovi del pianeta che nello stesso momento effettuano la stessa cosa.

13 maggio 1984: L’arsenale russo di Severomorsk, nel Mare del Nord, esplode inspiegabilmente (anniversario dell’apparizione di Fatima e dell’attentato al Papa);

8 dicembre 1991: Avviene l’atto di liquidazione dell’URSS che diventa così CSI (l’8 dicembre è la festa dell’Immacolata Concezione);

25 dicembre 1991: Viene ammainata la bandiera rossa (il 25 dicembre è il giorno della nascita di Gesù). Finisce la più grande dittatura di tutti i tempi, come implosa in se stessa, senza spargimenti di sangue;

26 giugno 1981: A Medjugorje Maria appare in lacrime davanti una croce scura e dice: « Pace, pace, pace! Soltanto pace! Riconciliatevi con Dio e tra di voi! ». Dieci anni dopo, il 26 giugno 1991, scoppia la guerra in Jugoslavia.

2 febbraio 1995: A Civitavecchia una statuetta della Madonna, portata da Medjugorje, piange sangue di uomo. Era usanza a Gerusalemme che i neonati venivano presentati al Tempio e la madre veniva purificata. Il 2 febbraio di qualche secolo fa fu la volta di Gesù e Maria di seguire questa usanza. In quell’occasione, per la prima volta, Gesù venne riconosciuto come Messia.

La consacrazione della Russia e le immediate conseguenze
In un mondo dove tre indizi fanno una prova, ma dove molto spesso ne basta soltanto uno, questi dati ai molti, purtroppo, non dicono nulla.

«La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore, Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.»

«Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate; infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace.»

La primavera del 1984 segnava l’inizio di un periodo davvero catastrofico per l’Urss.

Il 13 maggio 1984 saltava in aria l’arsenale di Severomorsk sul mare del nord. Con questa esplosione la speranza di vittoria sovietica in un conflitto nucleare – dato per imminente – veniva vanificata. Senza quell’apparato missilistico che controllava l‘Atlantico, l’Urss non aveva più alcuna speranza di prevalere sugli avversari. Per questo ogni opzione militare fu abbandonata.

La notte del 26 aprile 1986, esplodeva il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl. Era il più grave disastro ambientale della storia dell’umanità che avrebbe causato in quei mesi e negli anni successivi la morte di migliaia di persone (secondo l’Onu circa 7000). Venne rilasciata nell’atmosfera una quantità di radiazioni superiore a quella di tutti gli esperimenti nucleari messi assieme mai condotti nel mondo. Quello stesso anno, in ottobre, un sommergibile russo affondò nell’Atlantico, trascinando con sé due reattori nucleari e 32 testate nucleari.

Tre anni dopo, il 7 aprile 1989, 42 marinai sovietici morirono nel naufragio di un sottomarino nucleare nel Mar di Norvegia dopo lo scatenarsi di un terribile incendio causato da un’esplosione. A bordo del sommergibile c’erano due siluri muniti di cariche nucleari.

Intanto in Romania, il 22 dicembre 1989, il dittatore comunista Nicolae Ceausescu e sua moglie, dopo essere stati contestati dalla folla durante un incontro a Bucarest, fuggivano precipitosamente in elicottero. Saranno arrestati il 25 dicembre (giorno di Natale!), sottoposti a processo sommario e poi messi a morte. La velocità con cui si svilupparono gli eventi nel Paese alla fine del dicembre 1989 fu a dir poco sorprendente, tanto che tutti gli osservatori politici, sia in occidente che in oriente, ne rimasero sgomenti.

«la Russia…spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati»: gli « errori » che la Russia avrebbe sparso nel mondo non erano altro che il comunismo, che di lì a poco dalla Russia sarebbe dilagato in tutto il mondo causando persecuzioni ai cristiani e insanguinando molte nazioni.

L’U.R.S.S. nel 1950
I Bolscevichi (comunisti) presero il potere in Russia il 7 novembre 1917 dopo la cosiddetta « Rivoluzione di Ottobre » iniziata il 25 ottobre 1917 (cioè pochi giorni dopo la fine delle apparizioni di Fatima). Alla fine della Seconda Guerra Mondiale (fra il 1945 e il ‘49) il comunismo si era ormai instaurato in Albania, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Ungheria, Germania Orientale, Polonia, mentre Lettonia, Estonia e Lituania erano state direttamente annesse dall’Unione Sovietica nel 1940. Le forze sovietiche avevano occupato tutti questi paesi tranne la Jugoslavia dove Josip Tito riuscì in qualche modo a mantenere il controllo della regione. Le persecuzioni alla Chiesa in questo paese iniziarono non appena Tito andò al potere. Centinaia di membri del clero vennero uccisi o deportati nei campi di lavoro, fra questi anche vescovi cattolici e ortodossi. Vi furono per tanti anni pesanti persecuzioni anche in Cecoslovacchia, Romania, Ungheria, Bulgaria, Polonia e un po’ in tutti i paesi del blocco sovietico.

Le persecuzioni contro i cristiani causarono nei primi decenni del regime comunista più martiri che in tutti i secoli precedenti messi assieme. Solo nella Chiesa Ortodossa russa fra gli anni ‘20 e ‘30, circa 50.000 persone fra preti e monaci morirono martiri per essersi rifiutate di rinnegare la loro fede. Si stima che il numero di membri del clero e di religiosi di tutte le confessioni cristiane martirizzati dai comunisti si aggiri attorno a 140.000.

Solo Lenin, nell’arco di 5 anni pare che abbia fatto uccidere non meno di 1200 sacerdoti e 28 vescovi.

Stalin già nel 1930 aveva chiuso metà delle chiese di Mosca e tutti i monasteri dell’Ucraina. Un gran numero di icone religiose venne fatto bruciare. Venne soppressa la Domenica e gli operai venivano costretti a firmare una dichiarazione di apostasia e di odio contro Dio, senza la quale non ottenevano le tessere con cui venivano assegnati cibo, vestiti e alloggio.

Nel periodo delle purghe staliniane (1934-39) milioni di persone morirono nei gulag sovietici. Si stima che fra il 1935 e il ‘41 più di 19 milioni di persone siano state arrestate da Stalin. Meno della metà di questi venne passata per le armi subito, il resto morì nei gulag della Siberia.

Regimi più o meno comunisti esistono ancora oggi in Cina, Corea del Nord, Laos, Vietnam e a Cuba. La Cina cadde in mano ai comunisti nel 1949, dopo che i precedenti governanti furono mandati in esilio nell’isola di Taiwan. In Cina molti milioni di persone che si erano opposte all’affermarsi del comunismo furono uccise. Il Vietnam del Nord cadde nel 1954; più tardi anche il Sud cadde in mano ai comunisti, dopo che gli Stati Uniti avevano lasciato il paese nel 1975. La Corea del Nord divenne uno stato comunista il 1 maggio 1948 in seguito all’occupazione sovietica. Il 25 giugno 1950, forze comuniste nordcoreane violarono il confine con la Corea del Sud, dando così inizio alla guerra di Corea (1950-1953).

Cuba cadde sotto il dominio comunista quando Fidel Castro assunse il controllo del governo il 1 gennaio 1959. Nel 1961, dopo che Cuba fu ufficialmente dichiarata uno stato socialista, 350 scuole cattoliche vennero nazionalizzate. 136 sacerdoti furono espulsi e la Chiesa da allora è stata sottoposta a severe restrizioni e molte persone hanno cessato la pratica della fede cattolica.

All’inizio del 1960 si stimava che 900 milioni di persone, più di 1/3 della popolazione mondiale, fossero dominate da regimi comunisti.

Fonte: madonnadimedju

Publié dans Fatima, Fede, morale e teologia | Pas de Commentaire »

Storia del Santo Rosario

Posté par atempodiblog le 15 juin 2008

Se con certezza possiamo collocare l’origine del rosario nella sua forma attuale, anche come nucleo originale, nel XII secolo in Occidente, restano molte le controversie storiografiche intorno alla sua preistoria. Accanto, infatti, all’antica ipotesi per cui i crociati avrebbero adattato alla preghiera cristiana una pratica di origine orientale, consistente nell’abitudine del mondo islamico di recitare in sequenze reiterate, servendosi di apposite catenelle di semi, i novantanove nomi di Allah, ne esiste un’altra secondo la quale già i Padri del Deserto, nei secoli III e IV dopo Cristo, avrebbero utilizzato stringhe o cordicelle per contare le proprie preghiere ripetute.In ogni caso, è all’inizio del XII secolo che si diffonde in Occidente, accanto alla litanica ripetizione del Pater per 150 volte, quella dell’Ave Maria. I due salteri dei Pater e delle Ave (così chiamati perché le due preghiere vengono contate e ripetute analogamente al canto dei salmi, trama di ogni celebrazione cristiana) sono prescritti ai monaci illetterati e a laici devoti in sostituzione al salterio davidico, vengono inizialmente suddivisi in tre cinquantine e recitati a scadenze diurne, quasi come una liturgia delle ore.

Nel XIV secolo il certosino Enrico di Kalkar opera un’ulteriore modifica al salterio delle Ave, dividendolo in 15 decine e inserendo la recita del Pater tra una decina e l’altra. Ma è solo nel XV secolo che si incomincia a coniugare la recita delle Ave con il riferimento verbale ed esplicito ai principali avvenimenti raccontati dal Vangelo, in particolare per i contributi di Adolfo di Essen e Domenico di Prussia.

Proprio quest’ultimo, certosino di Colonia, negli anni tra il 1410 e il 1439 propone ai fedeli un salterio mariano con 50 clausole o ritornelli mnemonici su vita, passione, morte e glorificazione di Cristo a chiusura delle 50 Ave, dando il via a un proliferare di tentativi di riforma del cosiddetto « salterio di Maria » da ora chiamato anche « rosario » e in alcuni luoghi « corona », ovvero « piccolo serto ».

Il domenicano bretone Alain de la Roche inaugura una nuova fase della propagazione di questa pratica devozionale. Dà diffusione, infatti, alla tradizione della Chiesa secondo la quale il santo rosario sarebbe stato ispirato a san Domenico per convertire gli eretici albigesi e i peccatori direttamente dalla Santa Vergine a lui apparsa e ripropone la meditazione dei misteri in una triplice partitura (incarnazione, passione e morte di Cristo, gloria di Cristo e di Maria). Egli, inoltre, nel 1470 fonda a Douai la Confraternita del salterio della Beata Vergine Maria, i cui membri hanno l’obbligo della recita quotidiana del rosario, sollecitando così, a partire dalla Germania, la nascita di nuove e numerose confraternite mariane in tutta Europa.

I primi documenti pontifici sul rosario riguardano proprio i privilegi e le indulgenze concesse da papa Sisto IV a queste confraternite, integrate un po’ alla volta dall’ordine dei frati predicatori.

Nel 1521 il domenicano Alberto da Castello riduce il numero dei misteri scegliendone 15 principali e solo nel 1569, con la bolla « Consueverunt romani Pontifices », papa Pio V consacra definitivamente la pratica del rosario in questa forma così semplificata, sostanzialmente non dissimile da quella in uso oggi.

Nel 1572 lo stesso Pontefice, canonizzato nel 1712, istituisce con la bolla « Salvatoris Domini » la celebrazione liturgica di Nostra Signora della Vittoria, nella convinzione del possente intervento di Maria del Rosario a favore delle forze navali cristiane contro la flotta turca, distrutta nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571. Nell’anno successivo, portando a compimento l’opera del predecessore, papa Gregorio XIII con la bolla « Monet Apostolus » istituisce la festa solenne del rosario, inserendola nel calendario liturgico alla prima domenica di ottobre.

Fonte: Acquaviva 2000

Giovanni Paolo II° disse: “il Rosario è la mia preghiera prediletta”, aggiungendo, “noi durante il Rosario guardiamo a Gesù con gli occhi di Maria”. Il Rosario è una preghiera cristologia e mediante questa la Madonna assolve il suo compito di ancella del Signore.

 

Publié dans Preghiere | Pas de Commentaire »

 

Neturei Karta - נ... |
eternelle jardin |
SOS: Ecoute, partage.... |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | Cehl Meeah
| le monde selon Darwicha
| La sainte Vierge Marie Livr...