Posté par atempodiblog le 8 septembre 2007
Bisogna vivere nella fede e nella grazia di Dio, come ci insegna Kakà (ed è tutto dire) che dopo aver vinto la Champions’ League ha alzato al Cielo una preghiera a Dio e una maglietta con la scritta: “I belong to Jesus” (Io appartengo a Gesù). Sui laccetti delle scarpe si era fatto scrivere “cosa farebbe Gesù in questo momento?”. Kakà è nel mondo ma si preserva dal male. Dovremmo domandarci con Kakà: se morissi in questo momento sarei in grazia di Dio oppure no? Bisogna fare la ‘fatica’ del cuore di rinunciare al male (anche se dovesse occerrervi tanto tempo). Il calciatore brasiliano con quel gesto ci ha invitato ad alzare gli occhi al Cielo: raggiungere Dio è il fine della nostra vita, quindi Dio deve essere al primo posto. Bisona guardare all’eternità: una persona può vivere anche 120 anni ma preferirebbe essere felice nel tempo o nell’eternità che quando saranno passati miliardi e miliardi e miliardi e miliardi e miliardi di anni sarà solo l’inizio?
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Posté par atempodiblog le 8 septembre 2007
Tempo fa alla radio ho ascoltato una speaker che ha detto una cosa che annichilisce per quanto assurda: “l’adulterio fa bene alla salute, tradite spesso”. Spengo la radio, accendo la tv ed ecco altre cose che lasciano basiti e penso specialmente ai bambini che vedono violenza, immoralità, ecc… La loro fantasia, la loro immaginazione ed i loro sogni di che cosa sono imbevuti? Le risposte a queste domande sono l’indice della salute interiore. Bisogna custodire i sensi esterni affinché non entrino nell’anima immagini negative che, poi, la fantasia raccoglie ed elabora stimolando e infiammando le passioni. La natura umana è molto condizionata dall’immaginazione e anche gli adulti non devono sottovalutare questa cosa. Infatti nei pensieri di molte persone mature c’è la rappresentazione e la raffigurazione del male per poi desiderarlo. L’attento uso della tv può preservarci da un inquinamento giornaliero perché nessuno può vedere e leggere qualcosa di negativo senza correre dei rischi, nonostante un’attenta vigilanza.
Oggi si dice che il male è bene, quindi bisogna staccare la mente da tutte le falsità del mondo. In passato, chi faceva qualcosa di sbagliato si sentiva sporco ma invece di lavarsi (purificarsi) si copriva (con le foglie di fico) e già questo non andava bene ma oggi si è andato oltre dicendo che il male è bello e va esibito. Per quanto possa essere tappezzata (per non mostrarne il vero aspetto), la via del male si chiama così proprio perché percorrendola uno sta male e le crisi esistenziali, in tal senso, sono una grazia e da queste bisogna trovare la forza di alzarsi e cambiare vita.
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